A cuore aperto la SLING mostra una sovrabbondanza di collegamenti elettrici. È lo scotto che si paga per aver montato una strumentazione che registra tutte le informazioni utili allo sviluppo ed al controllo delle prestazioni. Sono presenti anche accessori come la ventola di raffreddamento del motore ed in riscaldatore invernale per le batterie.
La componentistica elettrica invece proviene da tutto il mondo, nonostante i miei sforzi di usare prodotti italiani. Il motore, con caratteristiche simili a quello della Quantya, è di costruzione tedesca. Il controller Visto che si tratta di un mio progetto, giudicarla io sarebbe troppo di parte perciò mi esonero e lascio agli altri questa facoltà. Posso però dire senza paura di essere smentito che la SLING è più pesante della Quantya di una quindicina di chili e questo aggiunto alla ciclistica più massiccia, la rende molto più stabile e più difficile da impennare. La maneggevolezza perciò è minore rispetto alla svizzera, anche se rimane su livelli elevati, diciamo tra una 125cc ed un 250 4T.
In termini di coppia motrice sembrano molto simili, con un leggero vantaggio per la Quantya nella partenza iniziale dovuto alla sua estrema leggerezza. Appena si sale un pò di velocità invece è la SLING che soddisfa di piùgrazie alla rapportatura piùlunga ed alla stabilità della ciclistica.
invece è lo stesso che utilizza la moto svizzera.
Le batterie utilizzate sono due e collegate in serie per avere una tensione nominale di 74 volts. Le batterie, di provenienza cinese, sono anch'esse dei prototipi e mi sono state fornite senza nessuna elettronica di controllo, perciò tutti i circuiti di gestione delle batterie e del veicolo sono "made in SLING".
Diverse altre soluzioni la distinguono dalla Quantya, come il commutatore sul manubrio che permette di scegliere in corsa quale delle tre "mappature" usare, la chinghietta di sicurezza che spegne la moto in caso di caduta ed infine tutto l'impianto elettrico ed il sistema di trazione a tenuta stagna.
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12
Febbraio 2012
